Per mantenere negli anni del riposo un reddito adeguato può essere importante aderire a una forma di previdenza complementare
Vediamo quali sono le opzioni per un lavoratore dipendente :
1.I fondi pensione negoziali (o chiusi): sono istituiti dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale. Vi si può aderire solo in forma collettiva versando il contributo previsto dal proprio contratto. In questo caso il datore di lavoro ha l’obbligo di versare anche il suo contributo al fondo negoziale al quale il lavoratore ha aderito.
2. Un’altra opzione è rappresentata daifondi pensione aperti: creati e gestiti da banche, società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare e imprese assicurative. L’adesione è consentita oltre che su base individuale anche su base collettiva.
3. In ultimo, i Piani Individuali Pensionistici: sono forme pensionistiche complementari individuali realizzate attraverso contratti di assicurazione sulla vita finalizzati alla creazione di una pensione complementare. L’adesione al PIP avviene solo su base individuale.
Aderire ad un fondo pensione comporta degli immediati vantaggi fiscali e cioè la possibilità di dedurre fino a € 5.164,57 all’anno durante la fase di contribuzione. E i rendimenti sono tassati al 20%.
Al momento della pensione, le prestazioni erogate saranno tassate con un’aliquota del 15%, ridotta di una quota pari allo 0,30% per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari; in questo modo l’aliquota può essere ridotta fino a un minimo del 9%.
La previdenza complementare rappresenta poi un “paracadute” in caso di necessità. Per spese sanitarie, del lavoratore, del congiunto o dei figli, si può ottenere un anticipo della prestazione fino al 75% del montante accumulato.
Trascorsi 8 anni dall’iscrizione alla forma di previdenza complementare, è possibile richiedere un’anticipazione per un importo non superiore al 75% della posizione individuale maturata per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé e per i figli o per la ristrutturazione della stessa: una casa tutta per sé diventa un sogno più concreto.
È prevista infine la possibilità di riscatto prima della maturazione dei requisiti pensionistici: nei casi più gravi sarà possibile riscattare totalmente l’intera posizione individuale accumulata – per esempio per cessazione dell’attività lavorativa che determini inoccupazione per un periodo superiore a 4 anni e invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo – sarà, invece, possibile riscattare fino al 50% di quanto accumulato, nel caso di inoccupazione compresa tra 12 e 48 mesi, ovvero in caso di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità e cassa integrazione ordinaria o straordinaria.
Gli strumenti per costruire giorno dopo giorno una stabilità economica che non diminuisce nel tempo ci sono: pensiamoci sin da ora !
fonte : Unipolsai Plus