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La previdenza complementare per piccoli e medi imprenditori

La previdenza complementare per piccoli e medi imprenditori

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La previdenza complementare può essere una scelta vantaggiosa per i piccoli e medi imprenditori italiani.

 

 

La piccola e media impresa rappresenta il cuore del tessuto produttivo italiano, si riscontra però una scarsa consapevolezza sulle opportunità ed i vantaggi derivanti dall’adesione a una forma di previdenza complementare.

Questo principalmente per due ragioni:

  • un’informazione carente
  • una sorta di sottovalutazione del problema pensione dovuta all’ identificazione che il lavoratore/imprenditore ha con la propria azienda.

I piccoli imprenditori avranno bisogno di una pensione integrativa visto che saranno loro a percepire dalla previdenza obbligatoria trattamenti pensionistici particolarmente penalizzanti rispetto agli ultimi redditi percepiti.

Secondo alcune stime, per chi andrà in pensione nel 2030 il gap previdenziale - ovvero la differenza tra il reddito da lavoratore e quello da pensionato - sarà quasi della metà.

I piccoli imprenditori possono aderire alle forme pensionistiche complementari solo su base individuale e volontaria, non sulla base di accordi collettivi.

 La scelta per loro è tra i Fondi Pensione Aperti o i Piani Individuali Pensionistici. Non possono aderire ai Fondi Pensione Negoziali (o chiusi).

Entrambe sono forme di previdenza complementare molto flessibili e pertanto adatte alla realtà lavorativa di un piccolo imprenditore: al momento dell’adesione si può stabilire l’importo e la periodicità della contribuzione e nel corso del tempo si possono modificare tali scelte. Inoltre, il capitale versato dall’aderente costituisce un patrimonio separato dall’attività dell’impresa assicurativa sia nel caso dei PIP che dei Fondi Aperti. Il che costituisce una tutela importante per chi decide di aderire.

Alla quiescenza, la posizione individuale maturata verrà erogata in una delle forme di rendita previste dal contratto; ma si ha anche la possibilità di richiederne la liquidazione sotto forma di capitale, fino ad un massimo del 50% della posizione stessa.

  • Un primo vantaggio derivante dall’adesione alle forme di previdenza complementare è di natura fiscale. I piccoli imprenditori possono dedurre i contributi da loro versati nei Fondi pensione o PIP dal proprio reddito Irpef fino alla soglia di 5.164,57 euro. In questo modo lo scaglione di reddito diminuirà e le aliquote saranno applicate su una base imponibile inferiore, determinando minori imposte da pagare.
  • Un secondo vantaggio è che la previdenza complementare costituisce una sorta di paracadute pronto ad entrare in azione in caso di necessità: anche in fase di accumulo si può infatti richiedere il riscatto totale o parziale della propria posizione in caso si interrompa l’attività lavorativa o si venga messi in cassa integrazione ordinaria o straordinaria, o - dopo 8 anni dall’adesione - un’anticipazione se si devono sostenere ad esempio spese sanitarie per sé o per i propri famigliari o per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.

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Per avere maggiori informazioni contattaci o vienici a trovare in agenzia

 

Fonte : Unipolsai Plus

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